venerdì 7 novembre 2008

Ha vinto Obama. Ora governi

Purtroppo è andata come tutti prevedevano.

Barack Obama è il 44° Presidente degli Stati Uniti d'America.

Schiacciante la sua vittoria, con la conquista di numerosi stati che nella tornata precedente avevano votato Repubblicano, garantendo a Bush una larga vittoria su John Kerry.

Obama ha conquistato in particolare il voto dei giovani e delle minoranze, e questo era anche prevedibile.

Essendo lui infatti esponente di una di queste, per quanto corposa, era chiaro che tutte si sarebbero identificate in lui.

Esempio perfetto, la comunità ispanica, che nella tornata precedente aveva fatto propendere la Florida per il GOP, mentre stavolta è stata appannaggio dei liberal.


Ma veniamo al "mio" McCain: la sua sconfitta affonda le radici nel doppio mandato bushiano, nella crisi economica che storicamente porta gli americani a votare democratico, in una vice che, se inizialmente era stata una carta vincente, s'è poi dimostrata deboluccia.

Peccato, perchè rimango convinto che John McCain e le sue ricette fossero migliori per l'America e, di conseguenza per il mondo intero.


A proposito di mondo, entriamo nel particolare del nostro Paese: diciamo subito che l'appropriazione indebita che Veltroni & Co. hanno fatto della vittoria di Obama, si commenta da sola. L'unico parallelo tra Waltere e Barack Hussein è il vomitevole buonismo di entrambi.

Ma non c'è solo W. a far discutere; tralasciando la battutaccia sull'abbronzatura che Berlusconi ha fatto nei confronti di Obama (secondo me, non offensiva ma sicuramente inappropriata), diciamo che la vittoria di McCain sarebbe stata di maggior pungolo per il Cav. John il Maverick non sarebbe infatti stato accondiscendente verso certe "cattive amicizie" del premier, vedi Putin e Gheddafi. Ma tant'è...


Chiudiamo con una citazione per i Libertarians: Boba Barr ha preso quasi 500.000 voti, totalizzando lo 0,4%. Sfortunatamente, è anche costato Idiana e North Carolina a McCain...

A tal proposito, diaciamo anche che in diversi stati, la vittoria di Obama è stata davvero sul filo di lana, per cui non è poi stata questa "valanga" che qualcuno ha voluto far credere. Con 5-6 stati che "cambiavano colore", la partita sarebbe stata mooolto diversa...

Ma ormai è andata così: ha vinto Obama. Ora governi, se ne sarà capace. E governare l'America significa cambiare il mondo, in un verso o in un altro. Poi noi tireremmo le somme.

6 Commenti:

Alle 7 novembre 2008 alle ore 09:10 , Anonymous Anonymous ha detto...

Che dire, auguri a lui e a noi, non sembra una cattiva persona, ma poi vedremo e (come dici te)tireremo le somme(se saremo ancora in grado di farlo).

mark

 
Alle 8 novembre 2008 alle ore 08:53 , Anonymous Anonymous ha detto...

Meno male ci ha pensato Ahmedinejad a riportare la situazione quasi normale.
finalmente una voce discordante (anche se si tratta di un pessimo vocione, quello della dittatura Iraniana)dall'ipocrito, falso, plastificato sviolinamento che ci voleva tutti a 360° prostati a sua santità Obama.

 
Alle 8 novembre 2008 alle ore 08:55 , Anonymous Anonymous ha detto...

Caro Federico, non si è giocata nessuna partita. Punto e basta.
nella società della fluidità comunicativa (alla Bauman), nel teatro sociale, nelle ipocrite e fasulle etichettature precotte, preconfezionate "fordistiche", nell'egemonia dei media c'era già il vincitore ed il perdente,bastava solo recitare bene le due parti

 
Alle 8 novembre 2008 alle ore 09:03 , Anonymous Anonymous ha detto...

si vive di etichette e vomitevoli differenziazioni soggettive.
insomma per farla breve due amici un simpatico, romantico democratico ed un intransigente sionista ebreo decidono di costruire un muro per bloccare la corrente dei flussi migratori nei loro rispettivi Paesi.
Risultato?
agli occhi dell'oppiacea, ubriaca opinione pubblica si vomitano sentenze sibilline contro il sionista ebreo (d'altronde siamo sempre stati indotti a fare questo, vero?), mentre del muro costruito dal romanticone non se ne parla...
questo è un esempio (peraltro basato su fatti reali) di come sia faziosa, deviata e deviante l'intellighezia relativistica odierna.

 
Alle 8 novembre 2008 alle ore 09:07 , Anonymous Anonymous ha detto...

Concludo dicendo "ai posteri l'ardua sentenza"saranno (come dovrebbero essere ma spesso non succede, appunto perchè viviamo ed attribuiamo di banali etichettature)i fatti a giudicare il 44 Presidente usa, i miei compliemti a Mccain (il vero nero di questa campagna elettorale) perchè ci ha messo i coglioni andando, a malincuore, a recitare la parte dello sconfitto contro la santa, santissima alleanza mediatica d'oltreoceano (e non solo). ciao e grazie della pubblicità.
Paolo

 
Alle 10 novembre 2008 alle ore 01:30 , Anonymous Anonymous ha detto...

Non entro nelle opinioni. ma almeno i numeri sono numeri. Quella che definisci una larga vittoria di Bush su Kerry in realtà non è stata poi così larga. Bush ha vinto con 286 grandi elettori contro i 252 di Kerry, decisivo è stato un solo stato: l’Ohio vinto da Bush per meno di 150K voti. Così come dire che se Mc Cain avesse vinto 5 o 6 sarebbe stato presidente e un po’ superficiale…. Obama ha avuto il 7% in piu’ a livello nazionale, un abisso, ha vinto ampiamente in un numero sufficiente di stati e in piu’ ha vinto di misura in altri stati ma recuperando distanze abissali. In Indiana, in Virginia in North Carolina Bush aveva dato a Kerry anche 20 punti di distacco.
Da ultimo, mi lascia perplesso, leggiucchiando in blog di destra, l’assoluta mancanza di senso critico nei confronti dei disastri dell’amministrazione Bush.
D.le

 

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