venerdì 6 agosto 2010

Con Libertiamo, per l’egemonia liberale nel centrodestra

Le critiche mosse su questo giornale all’adesione di Benedetto Della Vedova al gruppo di Futuro e Libertà nascono da un assunto: che Fini non è un liberale. Non lo è per storia e formazione. E questa non è certo una novità. La conseguenza argomentativa ricavata dai lettori, tuttavia, è che Fini, liberale, non lo sarà mai. La composita formazione parlamentare costituitasi su sua iniziativa si configurerebbe, pertanto, come un mostruoso incubatore di quell’assistenzial-statalismo di tradizione aennina di cui la nascita del Pdl aveva definitivamente consegnato le spoglie al cimitero dei caduti (ideologici) novecenteschi.

Quell’assunto, a giudizio di chi scrive, è fattualmente infondato. Per almeno due ragioni. La prima: il percorso intellettuale compiuto da Fini nei tre lustri trascorsi. L’ex missino arrivato ad accogliere le suggestioni innovative e trans-ideologiche delle moderne destre europee (da Rajoy a Sarkozy a Cameron). Il passaggio dal conservatorismo ‘legge e ordine’ alle battaglie (liberali) sulle libertà civili, i diritti di cittadinanza, i temi eticamente sensibili. Battaglie per le quali – rammentiamo – Fini ha finito col pagare lo scotto dell’isolamento e dell’abiura da parte del suo stesso partito. Quel partito, il Pdl, non a caso nato con la parola ‘libertà’ nella sua ragione sociale!

La seconda ragione per la quale a nostro avviso le doglianze espresse dagli amici lettori meritano di essere ricondotte ad una più razionale ponderazione è che, in Futuro e Libertà, Della Vedova c’è in quanto liberale. C’è perché militante di quella missione da cui tutti qui, collaboratori ed amici lettori di Libertiamo, ci sentiamo ciascuno nel nostro ruolo investiti.

La linea di Libertiamo, come ha ribadito Piercamillo Falasca, non cambia.
Le posizioni critiche, come ha garantito Pasquale Annichino, continueranno ad essere incoraggiate.

Personalmente avanzo al lettore uno spunto di riflessione in più.
Credo che la prospettiva aperta con la nascita di Futuro e Libertà sia per Libertiamo strategicamente, culturalmente e politicamente profittevole. Credo infatti che della causa della libertà si possa finalmente fare, all’interno del centrodestra, quello che la Lega ha fatto per la causa del Nord: non una ma ‘la’ battaglia per recuperare alla sua mission primigenia l’azione di governo. E perché questo sia occorrerà fondamentalmente una cosa: che la visione liberale diventi – mi si passi il richiamo gramsciano – ‘egemonica’.

Prosaicamente, credo che con la nascita di Futuro e Libertà a Libertiamo si offra la chance – una pura velleità nel partito afono del leader – di sfoderare la lama delle ragioni liberali.
L’obiettivo che Libertiamo ha inseguito in questi anni – ricondurre la bussola della riflessione, oltre che dell’azione politica, del centro destra lungo il percorso (talvolta abbandonato, talaltra troppo timidamente battuto) della riduzione dello stato nella società e nell’economia italiana – ad avviso di chi scrive pare dunque avvicinarsi, con lo ‘sparigliamento’ del Pdl, non annichilirsi. Non smarrirsi in un indistinto ritorno alla pre-modernità aennina.

Su quali basi fondo questo ragionamento? Beh, su un fatto: il ruolo primario assunto da Della Vedova all’interno del nuovo gruppo parlamentare. Un peso politico nuovo per un liberale, niente affatto scontato e, per questo, niente affatto privo di costi che lo stesso Della Vedova avrà il dovere di onorare, non solo con la maggiore responsabilità all’interno dell’attività parlamentare, ma anche, mi si conceda, per il conto che tutti noi ‘militanti della libertà’ che in lui riponiamo fiducia non mancheremo di sottoporgli.

Opziono dunque questo ragionamento ad un ‘ma’ che – riconosco – più che eventuale è condizione dirimente. Il gruppo di Futuro e Libertà, pur se confinato per ora alla sola azione parlamentare, deve adesso chiarire – in maniera univoca e, possibilmente, tempestiva – quali sono le sue priorità. Quali, cioè, gli obiettivi in direzione dei quali orientare (e dare coerenza) ad un’attività politica che nei mesi a venire si fonderà, inevitabilmente, sul confronto con la maggioranza di governo.

È necessario che il contributo che Fli darà all’agenda di governo sia sostanziale, e sostanzialmente orientato agli impegni prioritari per il paese (oltre che per gli elettori di centrodestra): le liberalizzazioni e la riforma federale dello stato, la svolta radicale nel rapporto tra burocrazia e cittadini e tra fisco e imprese. Prioritario è ridurre peso ed estensione dello stato; prioritario eliminare le sacche di illegalità che si annidano nell’ipertrofia normativa (troppe leggi, nessuna legge: è nel far west che vive il Paese reale. E questo non è tollerabile non più e non solo in termini etici ma – anche e soprattutto – per le aberranti ricadute sul sistema economico nazionale). Prioritario portare al Sud il dizionario della responsabilità, cominciando a parlare agli individui, non agli establishment ostinatamente ancorati alla preservazione del pubblico come necessità
Sono queste le priorità dei finiani? Se si che lo dicano e si impegnino a perseguirle.

Futuro e Libertà fallirà se non saprà essere altro che un gruppo ‘contro’. Riuscirà, al contrario, se saprà agire in sede governativa come una ‘lobby’ libertaria, portatrice di quegli interessi modernizzatori e riformatori ai quale il Pdl è stato sin qui troppo colpevolmente sordo.

È una sfida, quella di Fli. È una sfida che comporta una buona dose di saggezza, di arguzia strategica ed anche di determinazione. In questo Libertiamo può offrire un contributo decisivo. Continuando sostanzialmente a fare quanto fatto con solida coerenza sino ad ora, confidando, come sempre, nel fondamentale ruolo – critico, stimolante – dei suoi lettori.

Simona Bonfante - 37 anni, siciliana, giornalista e blogger, si è fatta le ossa di analista politico nei circoli neolaburisti durante gli anni di Tony Blair. Dopo un periodo in Francia alla scoperta della rupture sarkozienne, è recentemente rientrata a Milano dove, oltre a scrivere per varie testate online, si occupa anche di comunicazione politica, per lo più come ghostwriter.


CREDITS: Libertiamo

1 Commenti:

Alle 19 agosto 2010 alle ore 08:38 , Anonymous Anonymous ha detto...

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