domenica 31 gennaio 2010

Intervista a Miccichè - L'Espresso del 29 gennaio

LE PAROLE DI MICCICHE’

Qui di seguito i tratti salienti dell’intervista rilasciata dall’onorevole Miccichè al settimanale 'L'Espresso'.


Sulle elezioni regionali:
“Quella di candidare un leghista in Veneto è una scelta che pagheremo caramente. Ho già manifestato la mia forte perplessità sul quadro complessivo delle candidature, sul fatto che al nord le candidature siano andate alla Lega e al sud ad An. Sembrerebbe quasi come se dopo 16 anni dalla nascita di Forza Italia non ci sia una classe dirigente tale da proporre dei propri candidati alla presidenza delle regioni; cosa che non è, perchè so che questa classe dirigente esiste ed è di elevata qualità. L’impressione è che ci sia il divieto di candidare qualcuno che proviene da Forza Italia, come se esistesse un interesse a farla sparire. Chi è il responsabile? Purtroppo con la nascita del Pdl stanno emergendo posizioni correntizie: oggi in Veneto Sacconi e Brancher non voglio che si candidi Galan, come in Sicilia un anno e mezzo fa Alfano e anche Brancher non vollero Miccichè … alla fine Berlusconi, per liberarsi dalle scocciature dei veti incrociati, sceglie gente terza. Scommetto, comunque, che il Pdl si rammaricherà di aver candidato in Veneto un esponente della Lega, al posto di Galan, cui si è rinunciato con imbarazzante leggerezza. Del resto, quattro mesi dopo le elezioni in Sicilia, Berlusconi mi disse: Che minchiata che mi hanno fatto fare!”



Sul partito:
“Abbiamo messo a capo del partito un lupo, un agnello e un cane pastore, che dovrebbe difendere il gregge, ma di fronte al lupo … La Russa non perde un colpo per ottenere quello che interessa ad An, mentre Bondi e Verdini non riescono a gestire questa lotta intestina. E il risultato è che ci stiamo facendo del male, ho l’impressione che si stia dissolvendo tutto. La fusione nel Pdl c’è stata, ma nel senso che Forza Italia è fusa, sparita.”




Su Berlusconi:
“Quello che vorrei ottenere da Berlusconi è il cambio dei coordinatori, è che lui mi guardi negli occhi e mi dica cosa vuole fare, se veramente vuol far finire Forza Italia. Se invece non è così, come auspico, allora deve prendere dei provvedimenti”



Sulla situazione politica in Sicilia:
“La Sicilia era nostra, non c’era nessun motivo al mondo perchè la si cedesse all’Mpa. L’abbiamo fatto e adesso ci si accorge del grande problema Lombardo! Il fatto è che ci sono divisioni correntizie e il coordinamento nazionale, invece di gestirle con equilibrio, ne sposa una in ogni regione, tentando di sopprimere l’altra: quando la corrente è fatta da uomini deboli, questi si fanno sopprimere; mentre quando è fatta da uomini forti, si arriva a spaccare il partito. Se davvero vogliono evitare che il nostro Pdl Sicilia crei un precedente e si trovino presto a dover gestire 20 Pdl in 20 regioni, evitino di mettere a capo del partito regionale il capo di una corrente, schierato con violenza contro l’altra corrente. Di questo ho parlato con Berlusconi più volte e ogni volta mi ha dato l’impressione di capire qual è il problema. Tuttavia, i tempi cominciano ad accorciarsi un pò troppo: o si trovano soluzioni in tempi brevi o temo che il danno sarà irreversibile”




Sul rapporto Fini – Berlusconi:
“Rompere con Fini mi sembra un’ulteriore stupidaggine. Anche se penso che la fesseria sia stata fatta all’inizio: quando c’è una fusione, un leader fa il presidente e l’altro il segretario del partito; sono rimasto molto deluso che Fini non l’abbia fatto”



CREDITS: SUD Blog di Gianfranco Miccichè

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