mercoledì 20 febbraio 2008

Se Musharraf difendeva anche noi...

La sconfitta del partito di Musharraf in Pakistan ricorda, per certi versi, quella del Partido Popular contro Zapatero in Spagna.
Oggi come allora, il sangue versato ha avuto un ruolo "strategico" nell'orientare le scelte elettorali del popolo. Come gli attentati ferroviari a Madrid, così anche l'assassinio Bhutto ha certamente segnato negativamente le forze governative.
E allora, forse, è il caso di riflettere bene sul "filo rosso (sangue)" che lega le due tornate elettorali.

Anche l'omicido del leader d'opposizone pakistana può esser stato frutto, più che di qualche fanatico del generale/presidente, di ambienti vicini al terrorismo islamico.

Sappiamo infatti che i talebani hanno alcune "roccaforti" in Pakistan e, guarda caso, queste elezioni hanno danneggiato un altro "amico dell'America", come lo erano certamente più i Popolari spagnoli che Zapatero (che infatti ha subito ritirato le truppe).

La "caduta" di "Mushy" è quindi un grave danno per il mondo occidentale, oltre che per parte della sua popolazione.

Chiaro che i pakistani non se la sono passata benissimo (eufemismo) con lui, ma certo andrebbe loro peggio in caso di un escalation degli estremisti islamici che, non nascondiamocelo, non hanno certo bisogno delle elezioni democratiche per prendersi il potere.

Musharraf ha saputo come tenerli a bada, sapranno i nuovi governanti fare altrettanto?!?

Anche per noi (Occidente) è importante saperlo...

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