Tibet. Capezzone: L'Onu che fa? Siamo vicini a un piccolo olocausto e il Palazzo di vetro tace
Dalla sua militanza nei Radicali, l'onorevole Capezzone ha certamente tratto molti insegnamenti, al netto delle delusioni che lo hanno portato a lasciare il partito di cui è stato addirittura Segretario Nazionale. Uno di questi, è senz'altro la lotta in favore del Tibet e del suo popolo. A conferma di ciò, ecco questo intervento pubblicato sulle pagine (web) di Dec!dere.net, il network liberale-liberista-libertario da lui fondato e diretto.
Il quadro della giornata in Tibet è tanto grave quanto confuso. Il Dalai Lama ha messo sul tavolo la possibilità delle sue dimissioni, come estremo richiamo alle coscienze e alle intelligenze di tutti. Da Pechino, intanto, si continua ad accusare il Dalai Lama e la sua "cricca" (questo il linguaggio) di violenze, saccheggi e di ogni possibile nefandezza.
Le cose sono, in realtà, drammaticamente semplici. Lontano da telecamere o videofonini, i militari cinesi possono realizzare a Lhasa un piccolo Olocausto, che rimarrà sconosciuto e privo di testimoni. Orrore e silenzio. Resterà un anodino e terribile comunicato cinese, che già sembra di leggere: "La situazione è tornata alla normalità". E qualcosa del genere può accadere in qualunque momento: oggi, domani, o uno dei prossimi giorni.
Dinanzi a tutto questo, il cinismo e l'impotenza dell'Onu sono uno dei primi punti su cui è improcrastinabile una discussione esplicita. La carta fondativa del '48 – temiamo – non vale più, ormai, neanche i fogli su cui fu scritta. Cosa resta di quelle alte enunciazioni?
Una Commissione diritti umani saldamente sotto il controllo di efferate dittature; un Consiglio di sicurezza che non discute delle questioni più spinose; un segretario generale, Ban Ki Moon, che si limita incredibilmente a chiedere "moderazione a tutte le parti in causa"; e poi una sequenza di umiliazioni (si pensi all'incremento delle esecuzioni capitali in Iran dopo la Moratoria tanto solennemente proclamata al Palazzo di Vetro).
I neoconservatori americani posero la questione dell'Onu, e furono lapidati. Non avevano torto, anzi.
Credits: Dec!dere.net

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