Ipotesi sulla squadra di Governo - n. 2
Prosegue la nostra "panoramica" sul totoministri per il Berlusconi IV. Sembrano tramontate definitivamente le ambizioni romane di Roberto Formigoni, che dovrebbe rimanere per un altro biennio al Pirellone, prima di divenire coordinatore del nascituro PdL (ruolo al quale, per altro, vi sono anche altri ambiziosi pretendenti).
Questo potrebbe però comportare l'inserimento nella squadra ministeriale del suo "braccio destro" Maurizio Lupi, già assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Milano, e come Formigoni legato a doppio filo a Comunione e Liberazione.
Il nome di Lupi si è fatto per il Ministero della Salute, e certo sarebbe una nomina "pesante"; è noto infatti come in Lombardia il "gruppo CL" abbia piazzato a capo delle ASL medici "vicini", con un esponenziale aumento dei medici obiettori. Se l'obiezione è senza dubbio un diritto, altrettanto lo sono la ricerca e la possibilità di trovare in ospedale sempre e comunque un medico che l'obiezione non la faccia.
Speriamo che le istanze laiche siano recepite fino in fondo dal premier in pectore, all'ultima grande occasione per rendere l'Italia un grande Paese liberale, come non lo è più stato dal Fascismo in poi, purtroppo... VIVA CAVOUR!

4 Commenti:
E' la prima volta che scrivo sul tuo blog anche se ogni tanto gli ho dato un'occhiata.Sono troppo contento per la vittoria di Alemanno a Roma,e vedere scritto che ti aspetti che il premier in pectore attui finalmente una politica liberale,mi"stimola"una democratica replica.Non so se conosci Giano Accame,bè lui ècome si può dire:il padre nobile della destra sociale Italiana.Ed è proprio a lui che si è sempre ispirato il neo sindaco di Roma."La destra sociale-dice Alemanno in un libro intervista pubblicato da Marsilio nel 2002-si ritrova coscientemente in una cultura politica di orientamento comunitario,e da questa cultura declina un progrtto politico fondato sulla centralità dell'identità nazionale,sui principi di partecipazione e di sussidiarietà e,quindi,sul rinnovamento dell'economia sociale di mercato".Sono questi principi^ caratteristici di uno stato nazionale del lavoro fondato sulla funzione sociale del capitale,e sulla partecipazione dei lavoratori nella gestione dell'impresa.Tutte cose che se hai pazienza puoi trovare anche in svariate encicliche papali.Se non ho capito male tu speri in una coalizione di governo"liberista"in campo economico,il che dovrebbe far supporre una minore ingerenza dello stato nella sfra ecomonica.Ma come pensi si possa fare senza andare a sbattere contro quello che resta dello stato sociale(attenzione non stato assistenziale),già messo a dura prova da politiche ecomoniche Europee devastanti?.Spero non mi dirai che citando Adam Smith,la mano invisibile del mercato si occuperà di tutto,perchè non saresti credibile.Il liberismo o libaralismo visto che la differenza è puramente simbolica,ha bisogno dello stato socile per prosperare;se non altro per garantirsi la pace sociale.Ma non solo.Il liberismo per autoriprodursi ha bisogno dello stato assistenziale,altrimenti come fa a reperire nuovi"drogati" da catapultare nell'immenso supermercato globale?.Se le masse hanno soldi da spendere il liberismo vive,altrimenti bisogna"inventarsi"qualcosa di diverso visto che anche il capitalismo occidentale è un'invenzione piuttosto recente,e una tra le altre possibili.Ecco questo è tutto e anche se non sono Cattolico al tuo:"VIVA CAVOUR",contrappongo:"O ROMA O MORTE",di Papa PIO IX....CARMELLI SIMONE
Sono ancora io.In quwlche parole mancherà qualche lettera oppure saranno un po' mozzate.Chiedo venia ma non sono assolutamente pratico di questi strumenti moderni....simone
Apprezzo la tua risposta,e,ti riconosco di essere un sostenitore del pensiero liberale più di quanto lo siano esponenti politici di tutti e due(oramai?)gli schieramenti.Detto questo,vediamo se il confronto prende il largo.Il liberalismo incarna l'ideologia dominante della modernità,la prima ad apparire,sarà anche l'ultima a scomparire.In un primo tempo ha reso autonoma l'economia rispetto e alla politica e alla morale dove prima invece era incastonato.In un secondo tempo,esso ha fatto del valore mercantile l'istanza suprema dell'intera vita comune.L'avvento sucessivo ed inevitabile del regno della quantità,ha prodotto uno spaesamento distruttivo con intere culture gettate in pasto alla mano invisibile.L'individualismo sorto come conseguenza appunto della distruzione di antichi legami,si è accompagnato con l'andare del tempo ad un darwinismo della vita sociale,ricondotta ad unaa generale lotta di tutti contro tutti,allo scopo di selezionari i migliori(dal punto di vista del mercato).Ma spiegami;secondo te questa concorrenza pura e perfetta può veramente eistere in natura,o è frutto di teorie alla Stirner che tanti danni hanno fatto pure al pensiero liberale?.Preesistendo dei rapporti di forza anteriori questa"selezione",non da vita a veramente niente di nuovo:da essa scaturiscono sia il meglio che il peggio.L'evoluzione seleziona i più adatti a sopravvivere,ma l'uomo non si accontente solo di questo:egli ordina la sua vita sulla base di gerarchie"naturali",di fronte alle quali il liberalismo pretende di rimanere neutrale.Credo sarai con me se dico che questa neutralità del liberalismo nei confronti della stessa evoluzione,abbia poi partorito il movimento socialista;anche se questo si è smarrito sotto l'influsso delle teeorie di Marx.Sono da sempre del parere,e lo già ribadito anche nel blog di Paolo,che liberalismo e comunismo siano simili e speculari.Entrambi figli dell'illuminismo,sono caraterizzati dallo stesso individualismo di fondo,lo stesso universalismo egualitario,lo stesso razionalismo,lo stesso primato del fattore economico,ed infine cosa per me sconvolgente,lo stessa fede nel progresso,e la stessa aspirazione alla fine della storia."La volontà che si organizza,con la tecnica in ogni direzione,fa violenza alla terra e la trascina all'esaustione,nell'usura e nelle trasformazioni dell'artificiale..essa obbliga la terra ad andare oltre il cerchio delle possibilità..",scriveva Martin Heidegger,e,come dargli torto?."Il liberalismo rappresenta l'ideologia del suicidio dell'Occidente",scriveva nel 1963 James Burnham.Questa teoria si è rivelata infondata,ma nel 2008 possiamo dirci fuori pericolo?;penso proprio di no..anzi,la moderna confluenza tra liberalismo e tecnica ci sta facendo sprofondare in un mondo prometeico allo stato puro;dove ogni liberazione è possibile,sia essa da legami e tradizioni,oppure come sprigionamento illimitato di desideri e energie.Per il momento mi fermo qui,spero di aver contribuito in maniera positiva al tuo blog e..aspetto una risposta..ciao simone
Mi rendo conto che mondi lontanissimi ci separano.E sarebbe inutile cercare di farli avvicinare.Sai cosa aveva il comunismo di illluminato?:tantissimo.Se c'è un punto in cui Marx esalta il capitalismo è nell'aver trasformato la società arcaica,riscattando la natura e consentendo il salto dalla"stupida vita agreste" alla vita moderna all'ombra della fabbrica.E a meno che non vogliamo proprio instaurare un dialogo tra sordi dobbiamo ricordare che sia il comunismo,sia il liberalismo laddove hanno prevalso,hanno una storia di assoluto dominio tecnologico ed industrialista.Era ancore Marx ad esaltare la capacità della borghesia liberale di travolgere tutto con il suo dinamismo:comunismo e liberalismo sono sempre stati accumunati da una illimitata fiducia nel progresso e nella tecnica.Dove sta la differenza?.Il lato totalitario del comunismo si è sviluppato proprio perchè la Russia non era affatto il paese dove si sarebbe dovuto compiere questo"miracolo".Era l'Europa occidentale il suolo adatto per la trasformazione della società da capitalista a comunista,ma sempre nel solco del progresso e delle distruzione della natura...Chiudo dicendo semplicemente che c'è una lunga e consolidata linea di pensiero che scorre da Bacone all'illuminismo,da Marx al leninismo,o in un altro senso dal pragmatismo all'utilitarismo,che non può essere mediata....oggi vado via per 3-4 giorni per cui la tua eventuale risposta la leggerò più avanti...simone
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