Varato il IV Governo Berlusconi
Mi piace pensare che, prima di compilare la lista definitiva, il Cavaliere abbia dato un'occhiatina al mio ultimo post, visto che la squadra ha subito delle importanti modifiche, rispetto a quanto annunciato praticamente all'unisono.
E così, i ministri veneti sono 3: oltre al leghista Zaia alle Politiche Agricole e Forestali (e nn credo ke questo possa assumere 14 mila forestali calabresi...), ci sono due forzisti di formazione socialista-riformista, che rappresentano l'ala più "liberale" del Governo. Si tratta di Maurizio Sacconi al Lavoro, Salute e Politiche Sociali, e di Renato Brunetta alla Pubblica Amministrazione ed Innovazione. Sacconi, nell'ambito del lavoro e della previdenza è un "drago", grande amico di Marco Biagi, sono certo saprà operare in maniera giusta ed oculata.
Favoloso poi Brunetta che si occupa degli statali: speriamo in sforbiciate cosmiche...
...come quelle che dovrà dare Roberto Calderoli dal Ministero per la Semplificazione Legislativa, una delle cose più liberali mai proposte...speriamo bene!
Sono contento per Giorgina Meloni, una ragazza capace e soprattutto una giovane vera, altro che la Melandri!
Alla fine, un "piccolo" ce l'ha fatta: è Gianfranco Rotondi, della DC per le Autonomie. Questa mossa, xò, nn la condivido. Accontentare un solo piccolo, infatti, scontenta maggiormente tutti gli altri...e se Giovanardi si rifarà come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Delega alla Lotta Contro la Droga, Protezione Civile e Famiglia, sembrano costretti al palo PRI, Pensionati, Riformatori Liberali, Nuovo PSI, la Mussolini, ecc.
Speriamo che il "disegno politico" li soddisfi più delle poltrone...
E con questo auspicio, non mi resta che augurare buon lavoro al neo Presidente del Consiglio, On. Dott. Silvio Berlusconi!

2 Commenti:
Questo nuovo governo Berlusconi,il migliore di tutti a mio avvviso,può contare su dei fuoriclasse in materia di riorganizzazione della pubblica amministrazione,che spero non deludino le attese,ma anche su un autentico mastino all'interno come Roberto Maroni.Per non parlare dell'economia dove Giulio Tremonti è un'autentica sicurezza.Ho letto il suo libro:rischi fatali,e devo dire che in quanto a radicalismo può gareggiare benissimo con qualsiasi presunto no global infarcito di presunto Marxismo,senza aver mai letto una pagina di Marx.Perchè mi soffermo su Tremonti.Perchè il suo libro(L'ultimo devo ancora leggerlo),è emblematico;il circuito produci-consuma-crepa,èanche a mio avviso all'origine di tutta questa violenza imperante,dove giovinastri stupidi si credono onnipotenti.Al contrario il liberalismo no global di Tremonti,vede nella concezione del mercato assunto ad unico paradigma dell'esistenza,la continuazione in una forma diversa,del mito del comunismo.Uno dei miei autori di riferimento Giano Accame,ravvisa nel pensiero di Tremonti addirittura degli echi della polemica anti usura del poeta Americano e Fascista Ezra Pound.I bersagli di Tremonti?:L'Europa tecnocratica,e soprattutto la Cina....Che dire:il migiore,o no?...SIMONE
Ammetto di avere nei confronti dell'economia una specie di allegia(scusami la rima),ma nonostante non sia proprio il mio campo(ma mi sa che non ho un settore specifico,vado a fiuto,come i cani),il tema dellaglobalizzazione mi affascina;soprattutto nei suoi aspetti inquietanti.Questi primi mesi del 2008,vedono l'inflazione e la bassa crescita economica,farla da padrone.Forse che la globalizzazione ha cessato di essere la panacea di tutti i mali?.Sento agitarsi nell'aria uno strano fermento:Forse per la prima volta dopo tanti anni i figli vivranno peggio,molto peggio dei loro padri?.Recentemente ho sentito dire che mentre calano i consumi primari,aumentano quelli secondari.Ovvero:la gente fatica a comprarsi il pane e la pasta,in compenso non si fa mancare cellulari,computer,vacanze,stile di vita che non si può permettere.Questo mi induce a pensare che siamo alla frutta.La religione non è più l'oppio dei popoli;lo sono la telefonia e i giochi elettronici.La tua inossidabile fede nella globalizzazione e nel liberismo economico mi dovrebbero rassicurare?.Penso che oltre che economico il problema sia anche politico e culturale.Occorre recuperare sovranità politica perchè altrimenti non basterà Berlusconi,ne Tremonti,e,il federalismo fiscale sarà una macchietta.Continuo a pensare che noi in realtà non decidiamo nulla.Il potere quello vero risiede altrove.Fuori dai governi e dai parlamenti.Cristhopher Lash il noto sociologo poco prima di morire ci avvertì:"L'eversione disse-ribaltando,aggiornandola,la tesi di Ortega Y Gasset-non viene oggi dalle masse,ma dalle elites".Sarò ripetitivo,ma a mio avviso sono loro a minare la stabilità delle istituzioni democratiche.Sono loro ad annullare la forza dei legami sociali.Sono loro che tagliano i legami con il popolo.E' terminato quel processo anche glorioso,che ha permesso comunque un prodigioso progresso sociale nelle società libere(più o meno),dell'Occidente.Essendo"curioso" in materia di globalizzazione,non mi lascio sfuggire i libri più controversi.Mi è rimasto impresso un passaggio del libro di Loretta Napoleoni:"Economia canaglia"(Il Saggiatore):"L'istruzione superiore non basterà più a proteggere le future generazioni di occidentali.I nostri figli e nipoti saranno il nuovo proletariato della globalizzazione"...Cosa vuoi che ti dica..riflettiamo...intanto domani vado a"consumare" un po' alla fiera del libro di Torino...che emozione quando entrerò nello stand dello stato di Israele....(insomma)...ciao SIMONE
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