Berlusconi: tra Stato e Chiesa possibile ogni dialogo su ogni argomento
...e venne il giorno che Berlusconi andò, da Presidente del Consiglio in carica, dal Papa...
Sorrisi, comunanza di vedute, ecc.
Questo il resoconto presentato dal "Il Quaderno", sorta di "bollettino" di Forza Italia/PdL...
"Non dobbiamo assistere senza fare nulla all'impennata dei prezzi. Se c'è qualcuno che deve pagare prezzi in più c'è anche qualcuno che incassa prezzi in più. E quindi bisognerebbe chiedere agli Stati dove ci sono i produttori che hanno queste utilità di tassare questi utili e che il sovrapprezzo speculativo dei produttori venga destinato in parte ad aiuti immediati e poi chiedendo contributi, da parte delle Nazioni Unite, ai Paesi produttori di petrolio che incassano ogni giorno degli utili straordinari". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in un'intervista congiunta alla Radio vaticana e all''Osservatore romano', a proposito dell'emergenza alimentare di cui si è discusso in questi giorni nel vertice organizzato dalla Fao.
"La lotta alla fame vive quella che è un'emergenza - ha detto ancora il premier - e la speculazione si è subito infilata in questo varco. Non dobbiamo assistere senza fare nulla alla impennata dei prezzi". Berlusconi ha poi ribadito che l'Europa non dovrebbe "calcolare nei deficit, quando noi presentiamo i bilanci, le somme che i singoli Stati potrebbero destinare all'aiuto alimentare. Ne ho parlato con Zapatero che si è dichiarato d'accordo, con Sarkozy che si è dichiarato d'accordo".
Quanto al rapporto tra Stato e Chiesa "è possibile ogni dialogo su ogni argomento". "La Costituzione italiana - aggiunge il premier - è molto chiara a questo riguardo, quindi non ci possono essere preclusioni alla manifestazione di opinioni e di principi da parte di alcuno e la Chiesa e le sue organizzazioni hanno tutto il diritto di esprimere le proprie valutazioni e lo Stato laico esprimerà un suo giudizio e potrà servirsi e seguire queste valutazioni nella sua azione politica".
"Ritengo - prosegue il capo dell'esecutivo - che sarebbe una perdita significativa di libertà per lo Stato escludere o soffocare la manifestazione di queste convinzioni e di qualsiasi convinzione. Sono convinto che per la sua millenaria esperienza, per il suo contatto con tutte le fasce sociali, a cominciare dalle fasce sociali più deboli, la Chiesa rappresenti una ricchezza per lo Stato, e lo Stato, volendo restare laico, deve fuggire dal pericolo di diventare ideologico, settario e alla fine addirittura totalitario”.
“Perciò - conclude Berlusconi - il dialogo che precede il rapporto tra Stato e Chiesa come organismi giuridici è assolutamente positivo, risiede nella natura stessa della società, e dimostra la libertà e la pluralità della società”.
Che dire?!
Sappiamo che quando un premier va dal Papa non si mette certo a fare l'emulo di Pannella e gridargli in faccia "Vaticano Talebano"...
Neanche tutta questa condiscendenza però, è esaltante...
Se è infatti giusto dire ke la Chiesa ha il diritto di esprimere la propria opinione, altrettanto forte dovrebbe levarsi la voce che dice chiaro e tondo che lo Stato è altrettanto libero di fregarsene altamente di suddetta opinione...

1 Commenti:
Un saluto da Bio! Riguardo all'argomento sul rapporto tra Stato e Chiesa, tematica sempre molto controversa e delicata, ritengo che la Chiesa, nella persona del Pontefice, possa ed anzi debba intervenire sui vari argomenti che rigurdano la società e l'uomo per dare risposte ai tanti fedeli cattolici che nella Chiesa vedono comunque una fonte di ispirazione morale.
Sbaglia la Chiesa quando, per bocca dei vari Cardinal Ruini o Bagnasco, usa il suo ruolo pastorale per dare chiare indicazioni di voto (vedi fecondazione assistita)oppure per dettare leggi su misura ad un parlamento sin troppo accondiscendente.
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