sabato 10 ottobre 2009

C'è da fare...

Rileggendo il programma elettorale del Popolo della Libertà…

Inserito il 09 ottobre 2009

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Tags: Berlusconi, Ferrara, PdL, programma elettorale

- Scegliamo “a caso” qualche punto del programma con il quale il Pdl si è presentato agli elettori nella primavera del 2008. E’ passato un anno e mezzo, poco ma anche tanto. E’ ora di mettere mano ai cambiamenti promessi, auspicati e necessari. Basta ozi di Capua, come ha detto Giuliano Ferrara al premier!



Graduale e progressiva abolizione dell’IRAP, a partire dall’abolizione dell’IRAP sul costo del lavoro e sulle perdite.



Completamento del processo di liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni e diffusione della larga banda su tutto il territorio nazionale.

Riforma degli ammortizzatori sociali secondo i principi contenuti nel “Libro Bianco” del professor Marco Biagi.



Graduale e progressiva diminuzione della pressione fiscale sotto il 40% del prodotto interno lordo in attuazione dei principi contenuti nella Legge delega per la riforma fiscale del governo Berlusconi.



Reintroduzione del “bonus bebé” per sostenere la natalità (ndr: l’idea non è di Montezemolo, insomma).



Stabilizzazione del “cinque per mille” e sua applicazione a favore di volontariato, non-profit, terzo settore, ricerca.



Sperimentazione di un periodo “no tax” per le nuove iniziative imprenditoriali e professionali dei giovani.



Rafforzamento della distinzione delle funzioni nella magistratura, come avviene in tutti i paesi europei.



Libera, graduale e progressiva trasformazione delle Università in Fondazioni associative, aperte ai contributi dei territori, della società civile e delle imprese, garantendo a tutti il diritto allo studio.



Sostegno alle famiglie per una effettiva libertà di scelta educativa tra scuola pubblica e scuola privata (ndr: tradotto significa “buono scuola”)



Realizzazione di strumenti di tutela del suolo e delle acque per una razionalizzazione della gestione delle risorse e per la prevenzione dei disastri idrogeologici, fatte salve le competenze regionali.

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