venerdì 22 agosto 2008

BDV: Per un Pdl plurale

ANSA) – Roma, 20 ago - ‘Un partito plurale e inclusivo e non identitario e chiuso’. Cosi’ il riformatore-liberale Benedetto Della Vedova immagina il Popolo della liberta’.
‘Vinta la scommessa del partito unico del centrodestra’, secondo il deputato del Pdl e’ il momento di affrontare ‘la questione dei valori. Se ne dovra’ parlare - ha detto questa mattina a ‘Radio Radicale’ - nelle prossime settimane e nei prossimi mesi’.
Della Vedova auspica la costruzione non di ‘un partito che punta ad una identita’ definita, confessionale o altro, ma di un ‘partito Paese’, che sia aperto, plurale, che comprenda lavoratori dipendenti e autonomi, imprenditori, credenti e non credenti, omosessuali ed eterosessuali, persone del Nord e del Sud. Credo fosse Beniamino Andreatta - ha ricordato il deputato - a dire che bisognava fare un ‘country party’, parlando della Dc e penso che cio’ valga a maggior ragione oggi per il Pdl’.
Mantenere ‘l’imprinting berlusconiano: raccogliere energie, consensi, voti, che si basavano su una leadership forte e su un programma di governo che tendeva a includere e non ad escludere’. Questa la ricetta di Della Vedova. Che invita il Popolo della liberta’ a seguire l’esempio europeo, dove ‘i grandi partiti sono aperti’. Perche’ scegliere, al contrario, una ‘identita’ valoriale’, sarebbe ’sbagliato e miope’.

C'è una cosa in questa dichiarazione, che non condivido al 100%, ed è il passaggio che riguarda i voti legati alla leadership.
Chiaro, il leader dev'essere sempre autorevole e capace di creare consenso, ma non dev'essere un monarca populista come sempre di più si sta rivelando il "nostro" attuale leader...

mercoledì 20 agosto 2008

Gaylib: PDL riconosca coppie omosessuali

"Lo Statuto del Popolo della liberta' in fase di stesura sembra incentrato sulla migliore convivenza tra la tradizione popolare europea, liberale e laica riformatrice.
Passaggi che fanno ben sperare per una apertura finalmente seria al possibile riconoscimento dei diritti della persona e della coppia omoaffettiva attraverso una proposta che sia valida e alternativa rispetto a quelle confuse e inconcludenti presentate sino ad oggi dai gruppi di sinistra". Cosi' il presidente di GayLib Enrico Oliari e il vicepresidente dell'associazione gay di centrodestra Daniele Priori salutano la prima riunione della commissione statuto del Popolo della liberta'.
I due annunciano poi che "in questo senso da settembre, assieme all'amico deputato Benedetto Della Vedova, presidente dei Riformatori liberali, tra i padri costituenti del Pdl, come pure con Alessandra Mussolini, mostratasi sensibile alla tematica e con tutti coloro i quali vorranno sostenere la nostra causa di liberta', porteremo avanti in ambito parlamentare la proposta di legge per le unioni omoaffettive con la ragionevole speranza che faccia breccia nel Popolo della liberta', fino a divenire legge dello Stato accettata e condivisa dalla maggioranza degli italiani. Una legge- concludono Oliari e Priori- che porterebbe l'Italia in materia di diritti al passo con le piu' grandi democrazie europee".

Credits: La Parte Liberale del PdL


Che il nascente PdL non debba essere il partito clerico che alcuni vorrebbero (e che altri vorrebbero far credere come cosa giusta al Cav...ogni riferimento a Gianni Letta è puramente voluto...), ma invece veramente laico, liberale e liberista è un auspicio mio e credo anche di diversi amici liberali di "area pidiellina".

Questo però non vuol dire con la scusa dell'essere liberali, bisogna per forza far passare cose che, più che laiche o meno, non sono di buon senso.

In quest'ultimo ambito credo vadano inserite idee come ad esempio PACS, DICO et similia.

Queste "alternative" al matrimonio civile sono deleterie, in quanto sostanzialmente matrimoni con soli diritti e scarsità di doveri.

Al contrario, è auspicabile l'introduzione e/o l'ampliamento di formule "contrattualistiche".

A tal proposito, sarebbe utile ripartire dalla "bozza Biondi" della scorsa legislatura.

La parola a chi di dovere...

venerdì 8 agosto 2008

Parte l'Olimpiade della Vergogna

Oggi, venerdì 8 agosto 2008, si apre ufficialmente l'Olimpiade di Pechino.

L'Olimpiade della Vergogna!

La vergogna di un Comitato Olimpico Internazionale corrotto che assegna i Giochi ad uno stato totalitario ed antidemocratico come la Cina, e la vergogna dei potenti del mondo la cui Realpolitik è senza dubbio di dimensioni maggiori dei loro insignificati attributi sottopancia...


Certo, fortunatamente ci sono anche delle importanti eccezioni.

E allora, scimmiottando Dante, dividiamo i leaders mondiali in Paradiso-Purgatorio-Inferno, a seconda dell'essersi schierati platealmente contro la Cina (Paradiso), dell'essere stati ambigui (Purgatorio) o supini (Inferno).

PARADISO:
- Angela Merkel (Germania): ha aperto le porte senza tanti patemi al Dalai Lama ed ha aspramente criticato la Cina


PURGATORIO:
- George W. Bush (USA): la sua è stata una posizione ambigua, anche se volta più al Paradiso che all'Inferno...certo, Reagan avrebbe optato per il boiccottaggio dei Giochi, ma forse non l'abbiamo solo in Italia il problema del "ricambio generazionale" della classe politica...

- Gordon Brown (UK): il premier britannico non va a Pechino, ma dichiara che la sua assenza non ha motivazioni politiche...bel paraculo...

- Silvio Berlusconi (Italia): sta a casa, ma manda il Ministro degli Esteri Frattini, che ha avuto la faccia tosta qualche mese fa di fare una conferenza stampa con un rappresentate cinese, dove sostanzialmente appoggiava le critiche all'attivismo tibetano...per poi fare il figo quando ha ritirato l'ambasciatore italiano nello Zimbawe per protestare contro il regime di Mugabe...


INFERNO:
- Nicolas Sarkozy (Francia): sventola ai quattro venti la sua ostilità contro i cinesi quasi appoggiando il boiccttaggio...per poi andare a Pechino non solo come Presidente della Republique, ma pure come Presidente di Turno dell'Unione Europea! Che la patatina della Bruni gli abbia dato al cervello?!?



Tornando al nostro Paese, ecco la dichiarazione di Bedenedetto Della Vedova, parlamentare PdL e leader dei Riformatori Liberali. Come non condividere?!?


Cina: Della Vedova, Gli atleti non possono surrogare la politica, parli il Governo sui diritti umani in Cina

Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, presidente dei Riformatori Liberali e deputato del Pdl:

Non so se vi saranno atleti che decideranno, nel corso dell’evento olimpico, di esprimere il proprio sostegno alla causa dei diritti umani in Cina e, in particolare, la propria solidarietà al popolo tibetano. Se ciò accadrà, andrà salutato con favore e riconoscenza.
Ma la voce di un paese come l’Italia non può essere affidato all’iniziativa libera e volontaria degli atleti, a cui evidentemente non può essere commissionato il compito di rappresentare politicamente le ragioni del governo, del parlamento e dell’opinione pubblica italiana.
La via migliore, quella più significativa e istituzionale, passa attraverso la voce diretta del Governo. E io non ho dubbi che il ministro Frattini e l’esecutivo cercheranno e troveranno, durante l’evento Olimpico, le forme per difendere la causa della democrazia e dei diritti umani in Cina. I giochi, per gli atleti, sono una straordinaria occasione sportiva. Per gli Stati (a partire dal paese organizzatore) una fondamentale vetrina politica. Al Governo – prima che agli atleti – tocca l’onore e l’onore di utilizzarla al meglio.

Credits: Riformatori Liberali