BDV: Per un Pdl plurale
ANSA) – Roma, 20 ago - ‘Un partito plurale e inclusivo e non identitario e chiuso’. Cosi’ il riformatore-liberale Benedetto Della Vedova immagina il Popolo della liberta’.
‘Vinta la scommessa del partito unico del centrodestra’, secondo il deputato del Pdl e’ il momento di affrontare ‘la questione dei valori. Se ne dovra’ parlare - ha detto questa mattina a ‘Radio Radicale’ - nelle prossime settimane e nei prossimi mesi’.
Della Vedova auspica la costruzione non di ‘un partito che punta ad una identita’ definita, confessionale o altro, ma di un ‘partito Paese’, che sia aperto, plurale, che comprenda lavoratori dipendenti e autonomi, imprenditori, credenti e non credenti, omosessuali ed eterosessuali, persone del Nord e del Sud. Credo fosse Beniamino Andreatta - ha ricordato il deputato - a dire che bisognava fare un ‘country party’, parlando della Dc e penso che cio’ valga a maggior ragione oggi per il Pdl’.
Mantenere ‘l’imprinting berlusconiano: raccogliere energie, consensi, voti, che si basavano su una leadership forte e su un programma di governo che tendeva a includere e non ad escludere’. Questa la ricetta di Della Vedova. Che invita il Popolo della liberta’ a seguire l’esempio europeo, dove ‘i grandi partiti sono aperti’. Perche’ scegliere, al contrario, una ‘identita’ valoriale’, sarebbe ’sbagliato e miope’.
C'è una cosa in questa dichiarazione, che non condivido al 100%, ed è il passaggio che riguarda i voti legati alla leadership.
Chiaro, il leader dev'essere sempre autorevole e capace di creare consenso, ma non dev'essere un monarca populista come sempre di più si sta rivelando il "nostro" attuale leader...